
Uno stravecchio con il Capostipite
Questo pomeriggio il Presidente ha avuto l’onore d’esser ospite a casa del Nigno Capostipite. Che, per motivi strettamente personali, da diversi mesi manca ormai dalla tavola parassitaria. Un incontro caloroso, riscaldato da un testimone d’eccezione: un Marsala vergine stravecchio del 1952, con un’etichetta lavorata a mano. Una bottiglia incrostata di polvere aperta per l’occasione, che ha sprigionato tutto il suo profumo antico. Emozionando con il suo aroma intenso. Un vino imbottigliato sessantacinque anni fa dal padre del Nigno. Proprio in occasione della nascita del nostro Capostipite. E gelosamente custodito per tutto questo tempo nella semioscurità della sua cantinetta sotterranea. Un momento, insomma, più unico che raro. Di quelli che solo l’amicizia e il vino sanno regalare. Il Nigno ha voglia di tornare. Gli mancano le atmosfere travolgenti del Clan, la frenetica allegria delle serate in giro per la provincia e oltre. Ha seguito attentamente le cronache del Gemellaggio, felice per come le cose vanno avanti. Poi ha pregato il Presidente di girare il suo saluto più affettuoso a tutti i Parassiti. Pronti a riaccoglierlo a braccia aperte e forchette levate. Un vero Capostipite insomma. Uno di quelli che il Clan lo porta nel cuore. Un esempio da seguire a occhi chiusi. Ad maiora grande Nigno. Togli via la polvere dalla divisa e torna a indossarla con noi. A presto. Anzi a prestissimo.