La cena in veranda da Volaoscar spalanca nuovi orizzonti

Serata epocale quella di ieri. Una di quelle serate destinate a entrare nella storia, per tracciare un solco profondo nella vita del Clan: per la prima volta infatti, dopo tanto parlarne, una Cena parassitaria ha avuto luogo in una “location” privata. Niente ristoranti dunque, ma senza voler sminuire gli stessi e i loro profondi significati, è stata la splendida abitazione del nostro Gran Cerimoniere Volaoscar a ospitare l’evento. Un’ organizzazione diversa pertanto, ma allo stesso tempo coreografica e capillare, tanto perfetta da portare sulla tavola ben 8 kg. di Angus scozzese e ben 2 kg. di busiate saporitamente condite con le erbe di casa del nostro Calabrise. Innanzitutto un plauso, anzi tanti plausi. Organizzazione degna di nota, dicevamo. Ma una lode, oltre che al padrone di casa meritevole di ogni encomio, va anche al Poicco, sempre più “in carriera”, deus ex machina dell’operazione “Angus”. Da lui voluta e realizzata in maniera esemplare. Poi al Calabrise, ottimo cuoco, come sempre.

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Ma anche al Figghiozzo, che ha realizzato la veranda dove s’è svolta la cena, comprensiva di barbecue. Lo stesso Figghiozzo ha organizzato le braci, la cottura sul fuoco da lui acceso con legna fresca e, infine, il taglio della carne già arrostita. Dicevamo dell’evento, promesso mille volte da Volaoscar. Che è stato di parola: appena ogni cosa è andata al proprio posto, non s’è fatto pregare due volte. L’invito è arrivato puntuale. Ben tredici Parassiti, tra cui spiccava il redivivo Capostipite Nigno, hanno partecipato alla Cena, inaugurando il filone “country” del Clan. Un filone che ha già pienamente soddisfatto tutti, tanto che qualcuno ha anche ammesso che tale tipologia d’eventi potrebbe, un giorno, soppiantare le cene presso ristoranti e trattorie.

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Si badi bene: siamo ben lungi da che ciò avvenga. Ma i due “filoni” potranno senz’altro coesistere. Già infatti si parla di una replica prima della fine della stagione estiva. Entrando nel particolare, il successo della serata è senz’altro scaturito anche dalla scelta di arrostire la carne prima della cottura delle busiate. L’Angus, una volta sapientemente affettato in loco, ha così funto da antipasto e primo piatto. Mentre le busiate hanno finito per completare il pasto. Un equilibrio perfetto: e così mentre la carne sprigionava alto il suo profumo in dense colonne, ecco che la stessa veniva trasportata su un tagliere e fatta a pezzetti consumati ancora caldi, direttamente con le mani. Il risultato? Otto chili sono spariti in poche decine di minuti, sotto gli occhi dell’affamato Ivan il terribile (parafrasando il celeberrimo cane nero della saga fantozziana), che gironzolava eccitato attorno alla tavolata. Poi il Calabrise ha preparato le busiate: miscelandole preziosamente col pesto d’erbe da lui stesso preparato.

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Un successone: come sempre una pietanza azzeccata e ben preparata. Quindi, nella tiepida serata d’un luglio ormai agli sgoccioli, la tradizionale foto di gruppo con tanto di bandiera. Quella bandiera che era stata subito esposta in bella mostra all’incrocio di due muri e che è stata dolcemente mossa da una lieve e piacevole brezza.

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L’evento è durato ben oltre la mezzanotte. E, tra i video girati in diretta, ha spiccato quello di saluto per il nostro VicePresidente Poldosbaffini. Atteso da tutti con trepidazione e il solito entusiasmo. Insomma, ancora una volta ha avuto torto chi non c’era.

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