
Come nasce la pizza del Clan
Nostro servizio particolare: – L’ormai celeberrima pizza del Clan dei Parassiti. Come nasce? Cosa sta dietro alla preparazione meticolosa di una pietanza che è diventata un “cult”, tanto da “generare” le maltagliate del Clan e il trittico di carni del Clan? Siamo andati quest’oggi a gustarla ancora una volta, approfondendo “dietro le quinte” la genesi della nostra pizza. Naturalmente dietro le quinte del ristorante “Peppizza” a Strasatti, l’unico autorizzato alla sua preparazione. Anche perché è proprio lì che la pizza del Clan dei Parassiti è stata creata la sera del 2 dicembre 2014. Ci ha accompagnato, nella preparazione di quest’articolo, colui che ha tirato fuori dalla sua fantasia questa prelibatezza ormai inserita nel menù del locale e richiesta regolarmente: il Maestro Peppe Di Girolamo, dell’APW (acrobatic pizza world).
Abbiamo osservato attentamente, immersi nei fumi e nei profumi della cucina, la sua preparazione. Dopo aver scelto e tagliato a pezzetti (in gergo si dice “à la julienne”) la carne (pancetta di maiale, fettina di vitello e petto di pollo), il maestro ha messo la stessa a rosolare in padella, dov’era stato preparato un leggero soffritto di cipolle.
Alla stessa, in cottura, vengono aggiunti carciofi in pezzetti molto piccoli e una passata di pepe. Oltre a alcuni pizzichi di gorgonzola per insaporire il tutto e rendere più gustosa la mozzarella della pizza. Mentre il tutto continua a cuocere nell’olio che va pian piano formandosi, il Maestro aggiunge il tocco d’autore: una bella spolverata di curry. Che sarà poi quella che caratterizzerà il sapore unico della pizza del Clan.
Il tutto, girando e rigirando in padella, assumerà uno stuzzicante colore verde. E, dalla cottura, un delicato profumo di spezie salirà a stuzzicare gli appetiti. Adesso il condimento è pronto per essere trasferito nel reparto pizzeria, nei pressi del forno. Dove già il panetto allargato attende con ansia.
Il preparato viene quindi steso sulla pizza, che già era stata arricchita con salsa di pomodoro. Viene allargato giudiziosamente, per far insaporire tutta la portata. E distribuito in modo da non lasciare sguarnito ogni spazio. Tutta la pizza dovrà avere un sapore omogeneo. Per poter essere gustata completamente.
Adesso finalmente la mozzarella può fare la propria comparsa. Ad abbracciare il tutto, in attesa di fondere nel forno e sublimare il condimento con la propria fusione. A coronare l’opera tre olive, a simbolo della presenza parassitaria. E a dare anche una visione estetica alla pizza. Il gusto delle olive è pari al loro valore simbolico.
Quindi la pizza del Clan va dritta dritta nel forno, rigorosamente a legna. E inizia a gonfiarsi di quel tanto che necessita a farla diventare un’opera d’arte. La luce rossastra la avvolge e la illumina, regalandole anche una sottile vena poetica. Regalandole gli stessi colori d’un tramonto dorato.
Ed eccola finalmente pronta. Ma prima l’ultimo tocco: una manciata di granelle di pistacchio, quasi a voler mantenere vivo il profumo del curry che tanta importanza ha nelle peculiarità di questa pizza.
La pizza del Clan dei Parassiti è quindi pronta per essere servita. Buon appetito a tutti e un ringraziamento al Maestro Peppe Di Girolamo, titolare del ristorante Peppizza a Strasatti. Unico autorizzato dal Comitato Direttivo a produrre la prelibatezza.