
A Lenzi è partita l’undicesima stagione
Il Clan è ripartito.
Dopo otto mesi, seguiti ai bagordi della mitica Cena del Decennale dello scorso mese di febbraio, ha aperto i battenti l’undicesima stagione parassitaria.
Un evento, quello di ieri sera, agognato e sollecitato da tutti, dall’interno e dall’esterno del Clan. Un evento atteso e goliardicamente riuscito alla perfezione.
Tutto è ricominciato allo Spalla Home Country dell’amico Stefano Spallino, che già aveva ospitato la Cena Rituale d’Apertura nell’ottobre del 2016. Un onore per noi tornare a popolare l’accogliente location di Lenzi, frazione di Erice. In una serata ben più mite di quella di tre anni fa, quando Giove Pluvio aveva spalancato le cataratte del cielo, ben 18 Parassiti hanno raggiunto la destinazione partendo dal tradizionale ritrovo con impeccabile puntualità. Segno inequivocabile, questo, di una raggiunta maturità di gruppo che mostra l’attaccamento alla maglia innanzitutto.
Festa all’arrivo e piacevole stupore per chi, la volta precedente, non aveva avuto l’onore di partecipare. La “dimora” ha ancora una volta sprigionato immediatamente tutto il proprio calore e la simpatia dei proprietari, Stefano e Antonella, ha fatto il resto. I due si sono subito calati, così com’era già avvenuto in precedenza, nei panni del Clan, proprio come se ci fossimo visti il giorno prima. Proprio come due di noi.
Come ormai avviene da tempo, la serata ha preso inizio con la foto di gruppo, scattata in giardino. Con tanto di bandiera e chitarra, dalle cui corde già salivano le note dell’Inno.
Proprio l’Inno ha poco dopo aperto la “tavolata”, un Inno cantato a squarciagola, con quella voglia di ricominciare che ne ha esaltato ogni strofa. A proposito, sulla tavola imbandita ha trovato posto, assieme alla Mascotte, il vino del Decennale. Il “Seconda Strofa” dedicato al nostro amato Bruno, il cui nome è stato scandito tra la musica.
Piccola dose d’antipasti, così come programmato – polpette di pane e broccolo, bruschette, tocchetti di salame e funghi panati e infornati – e poi l’atteso tuffo nella Cena d’Apertura, con la regina della tavola che è apparsa dalla cucina adiacente in invitanti “spillonghe” : la busiata. Stavolta con ragù di salsiccia e stinco di vitello, in abbondante aggiunta al sugo. Una busiata di “piccola taglia”, ancora più gustosa e “insugata”, vera delizia per il palato che ha esaltato il “piacere della carne”. Una busiata che ha colpito nel segno, mandando in paradiso i Parassiti, che subito dopo l’abbuffata si sono rilassati tra sigarette e vino e qualche nota di chitarra del sempre brillante Volaoscar.
Così la fame è tornata, arma temibile con cui sbranare i “possenti” stinchi di vitello – ben quattro – al tegame, con tanto d’intingolo vegetale. Carne morbida e tenerissima, splendidamente cucinata dal maestro Stefano.
Foto d’effetto e poi taglio dello stinco, ripresentato, dopo la prima, applauditissima uscita, magistralmente tagliato.Cori e applausi per lo chef: è la prima volta che lo stinco di vitello compare sulla tavola parassitaria. Un “esperimento” pienamente riuscito.
Infine in una cena in pieno stile “casereccio” non poteva mancare il dolce, un ottimo tiramisù artigianale. Fatto, appunto, in casa. Ci stava per attenuare il sapore forte della carne.
Una serata d’apertura, insomma, pienamente riuscita. In pieno spirito parassitario in una location che fa ormai parte della nostra storia. Un ringraziamento particolare a Stefano e Antonella, ottimi “padroni di casa” e perfetti organizzatori dell’evento, assieme al nostro Cerimoniere Figghiozzo. Delfino del Presidente sin dalle origini.
Una ripartenza “alla grande” per inaugurare l’undicesima Stagione. E già s’inizia a parlare della Cena Rituale degli Auguri.