
In un’epica serata celebrato il Decennale del Clan
Si è celebrato ieri sera, presso la trattoria Due Palme a Santa Ninfa, il primo decennale del Clan dei Parassiti. Un evento che, senza ombra di dubbio, segna allo stesso tempo un punto d’arrivo e di partenza per il gruppo sempre più coeso e determinato. Gli anni passano, ma la goliardica voglia di divertirsi assieme rimane intatta e cresce, aspirando a mete sempre nuove. Una serata organizzata in maniera meticolosa e impeccabilmente riuscita, senza note stonate se non l’assenza forzata di membri quali il Nigno, Trombolo e il Figghiozzo che, a malincuore, hanno dovuto rinunciare alla kermesse. Per il resto ben 25 partecipanti, di cui 18 Parassiti, 3 ospiti (Ignazio, Massimiliano e Tanino) e una delegazione del Comitato con tanto di maglia d’ordinanza composta da quattro persone (Enzo, Iaco, Pietro e Giovanni). Da evidenziare che ben 6, tra i Parassiti Fondatori, erano presenti anche ieri sera (Foddre, Galluzzo, Cubano, Tonigno, Acito, Calabrise).
L’abilità di Giovanni Lo Curto, deus ex machina della trattoria Due Palme, ha contribuito a far sentire tutti a proprio agio e la bontà del cucinato ha rafforzato il successo dell’evento.Tutto è iniziato con la tradizionale “foto di gruppo”, che ormai da diversi mesi viene scattata prima che si aprano le danze: una foto celebrativa, tutti con le mani aperte a indicare il numero dieci, una foto di grande effetto per rendere ancor più unico il momento. Quindi tutti a tavola per cantare a gran voce l’Inno Parassitario e per ascoltare, subito dopo, il discorso del Presidente che ha elencato a gran voce i nomi dei dodici Fondatori e ha ricordato chi non c’è più, concludendo con i ringraziamenti di rito. Commozione e applausi a scena aperta scanditi e levati al cielo.
La cena ha avuto inizio con un’abbondante portata di pizze e focacce, tra le quali ha spiccato quella particolarissima e profumatissima al formaggio e tartufo. Quindi due primi piatti serviti senza sosta, due primi piatti dai sapori molto diversi e per questo ancor più graditi: la pappardelle alle Due Palme, con pesto verde e mollica, e le busiate con ragù di maialino nero e cotiche. Ripetute portate, richieste a gran voce, hanno deliziato e saziato i commensali. Col rosso del sugo che, sulla tavola, si alternava armoniosamente al verde del pesto.
La tradizionale “pausa” ha consentito al mitico Tanino di sbizzarrirsi con le sue intriganti e divertenti barzellette, che hanno la capacità di calamitare sempre l’attenzione generale. Chiacchiere e sigarette, prima dell’arrivo dei secondi: “sosizza pascalora” al sugo e una straordinaria tagliata di angus con rucola e aceto balsamico. Inutile sottolineare che, anche stavolta, è stato richiesto il bis a larga maggioranza: Giovanni Lo Curto non s’è fatto pregare. Ultimata la parte “carnivora” della cena la cerimonia è quindi entrata nel vivo.
La preparazione della torta celebrativa, con tanto di candele su un possente numero dieci e una pin-up pronta a “far faville”, ha acceso le fantasie di tutti: in bella mostra sulla cassata siciliana gigante, impresso su un’ostia, lo stemma del Clan simpaticamente applicato su un rotondo e roseo sedere. E’ stato il momento dell’apoteosi collettiva, un momento con l’accensione e il soffio delle candele, un soffio comune a simboleggiare l’unione tra i membri del Clan.
L’evento è stato poi reso immortale dalla consegna dei piatti in ceramica del Decennale, con tanto di stemma, data e luogo: il primo è stato consegnato proprio a Giovanni, gli altri distribuiti ai membri del Clan che ne avevano fatto richiesta. Il Clan ha così compiuto dieci anni: ma sembra ancora vicina quella magica notte del 13 febbraio del 2009, quando la leggendaria nevicata benedisse quel manipolo di folli che diedero vita a un sogno che ancora continua.
Ad maiora Parassiti.