
Nel nome di Bruno: celebrata la Cena Rituale degli Auguri
Un’atmosfera surreale, insolita per quello che di solito è l’evento più “esplosivo” dell’anno parassitario, ha “avvolto” la Cena Rituale degli Auguri versione 2017. Una serata serena, sorridente come i volti dei partecipanti, ma una serata piena di significati e, soprattutto, di ricordi. Nel nome di Bruno, del nostro Poldosbaffini, Vicepresidente del Clan e anima dello stesso, a distanza di cinque anni esatti dall’inaugurazione delle maglie (Valderice, 12 dicembre 2012), si è così celebrato un altro evento che resterà per sempre nei cuori del Clan. Diverso, senza inno e senza clamori. Ma anche senza tristezza e con tanta serenità. Così, proprio come Poldosbaffini avrebbe voluto.
La presenza di Stella e Lidia, rispettivamente moglie e figlia di Bruno, fortemente voluta da tutti, ha fatto sì che la tradizione andasse avanti. Con le due ospiti che hanno portato le maglie di Poldosbaffini addosso è sembrato di avere quest’ultimo ancora tra noi. Salvo poi accorgersi che la sua mancanza resterà incolmabile. Averlo con noi non sarà più possibile, ma ogni volta che Stella e Lidia torneranno a esserci, tornerà a essere palpabile tutto ciò che lui ci ha lasciato.
Niente Inno abbiamo detto, ma soltanto un breve discorso del Presidente. Che, nella commozione generale, ha sottolineato come il Clan è tornato subito a riunirsi perché “Bruno avrebbe voluto così” e che “ogni cosa che sarà fatta, lo sarà perché anche Bruno avrebbe fatto così” . Quindi l’atmosfera è sembrata “quasi” trasformarsi in quella di sempre. Nonostante alcune “bocche da fuoco” del Clan abbiano preferito rimanere sotto traccia.
L’evento si è svolto nella nuova taverna “Ci vulìa u quarantotto”, appendice del Gallo e L’Innamorata. Il nuovo locale gestito dall’amico Gabriele, magistralmente coadiuvato dal grande Baldo, già titolare della trattoria “A Ciaramira” fino a una decina di anni addietro – un graditissimo ritorno il suo nel “circuito parassitario” – è stato inaugurato solo pochi giorni fa. Ed è già pienamente operativo, con risultati mirabolanti.
Quindici i Parassiti che hanno partecipato e che si sono stretti attorno al nome di Bruno. Tra loro ci fa piacere segnalare il rientro, dopo un po’ di tempo, dell’Acito e di Tonigno. Due Parassiti Fondatori – e non è un caso – a dimostrazione che chi ha sangue parassitario nelle vene difficilmente potrà mai staccarsi dal Clan. Dopo la foto di gruppo, scattata anche stavolta prima dell’evento, si è dato il via alle portate.
Tante ciotole d’antipasti – carciofi, caponata, pomodoro secco, olive, salumi, formaggi, etc. – in stile “Ciaramira” e poi, dopo una breve pausa, ecco la regina della tavola: la busiata. Con un ottimo ragù di qualeddro e funghi di fella. E con tanta carne servita a parte e regolarmente aggiunta ai piatti che ogni commensale si è “autogestito”, creandoli dalle pirofile traboccanti di sapori. Una busiata che il nostro Parassita Culinario, il Longo, ha subito definito da “dieci e lode“. Il tutto è stato circondato da boccali di vino rosso della casa, che per una sera ha surrogato il Pilocchio 2017.
E così tra sorrisi, ricordi e un assolo di Asso sulla cassata siciliana, è arrivata la frutta, i dolci (appunto la cassata e i cappiddruzzi), amaro. Con caffè finale al banco. Per una serata che tutto il Clan ricorderà con affetto e un pizzico di commozione. Una serata entrata già prepotentemente nella nostra leggenda.