Il Clan dei Parassiti nasce ufficialmente il 13 febbraio del 2009 dalla costola marsalese dell’Associazione Nazionale Amicizia Italia – Cuba.
La sezione locale era stata magistralmente condotta dal Nigno, a ragion veduta attuale Capostipite del Clan.
Il gruppo originario, come l’Associazione tutta, era impegnato a diffondere la cultura cubana, per provare a riscattare i diritti della gente dell’isola caraibica, fortemente frustrati dal lungo embargo statunitense.
Il culmine dell’attività venne raggiunto il 4 giugno 2002, con l’organizzazione della presentazione del libro “Il ragazzo del Copacabana”, alla presenza dell’autrice, la scrittrice cubana Acela Caner Romàn, del Consigliere Culturale dell’Ambasciata Cubana a Roma Josè Carlos Rodríguez Ruiz e di Giustino Di Celmo, padre di Fabio, il ragazzo morto nel controverso attentato del 4 settembre 1997 all’hotel Copacabana a L’Avana.
La sera della presentazione il nocciolo storico si riunì assieme agli ospiti presso la trattoria “A Ciaramira”, in contrada Torrelunga Puleo a Marsala. Per quella che fu la prima cena protoparassitaria della storia.
Attorno alla lunga tavolata imbandita, oltre al Nigno, spiccavano tra gli altri il Foddre, il Galluzzo, il Cubano, Rum e Coca, il Pettirosso e il mitico Tratturecapala. Oltre al giovanissimo Bacco, figlio del Galluzzo.
Quell’evento segnò l’inizio di una nuova epopea: quella delle cene parassitarie. Infatti, man mano che la vita dell’Associazione andavaavanti, la goliardìa iniziò a prendere il posto dell’impegno sociale. E la compagnia divenne a poco a poco sempre più variegata.
L’immissione nei ranghi di gente come l’Acito, il Calabrise, il Longo, il Rizzo, che andarono ad aggiungersi agli altri storici componenti quali Pacopegna, Spillo, lo Svizzero e Tonicienneà, modificò definitivamente gli interessi di un gruppo già ben assortito.Le cene divennero più frequenti man mano che la costola si staccava dall’Associazione madre.
Vennero così accettate di frequente le proposte della “Brasserie Gambrinus”, capace di organizzare cene a tema invitando, tramite il Nigno, gli altri componenti di quell’embrionale coacervo di Parassiti.
Resterà epica una cena con diverse portate a base di carne, a ciascuna delle quali venne abbinata una tipica birra belga.
Vista la quantità di bevanda tracannata, il risultato fu un’indimenticabile e liberatoria pisciata collettiva sul molo della lanterna bianca. Le cene comunitarie si diffusero in altri locali.
Il ristorante Mothia costituì subito un’alternativa valida, con la possibilità di variare il menù con cene a base di pesce. Mentre la trattoria “da Pino” divenne il top con la spettacolare pasta in brodo d’aragosta. Il gruppo si agganciò così a pochi ristoranti, sperimentati e di fiducia. Tutti comunque rigidamente “in loco”, a Marsala.
La svolta epocale arrivò quando si decise di “emigrare” nei comuni vicini, per rendere ancora più interessanti e appetibili le cene.
Così si giunse a quel fatidico 13 febbraio del 2009 quando, in una serata rigidissima, con la temperatura che oscillava attorno allo zero, la truppa, composta da tredici persone, prese la via di Santa Ninfa. In piena valle del Belice. Destinazione la trattoria Colle Verde. Quella sera, benedetta da una fiabesca nevicata finale, il termine “Parassiti”, più volte rimbalzato qua e là durante le cene precedenti, divenne, a tutti gli effetti ufficiale.
Nacque così il Club dei Parassiti.
Il gruppo si andò sempre più consolidando, stavolta dietro un nome che presto sarebbe divenuto un simbolo.Tutte le cene successivamente organizzate non furono mai più frutto del caso, bensì una consapevole scelta di vita. Tutti si resero conto che stava finalmente nascendo qualcosa, soprattutto quando, alla fine di ogni serata, si posava compatti per la foto di gruppo.Le ultime cene al ristorante Blue Way precedettero quindi la nascita di un’organizzazione capillare, a partire dalla scelta del luogo dell’evento.
Tra il 2009 e il 2011, da Santa Ninfa si passò a Gibellina, alla Massara, per giungere alla Diegolina di Guarrato e all’Ancara di Campobello di Mazara.
La successiva apertura della Tavernetta del Gusto a Marsala costituì la base per un nuovo punto fermo del Club. Un posto facile da raggiungere, tra una trasferta e l’altra.
Il 2012 rappresentò l’anno della definitiva evoluzione.
La cadenza delle cene divenne regolare e la scelta delle mete non venne più affidata al caso o all’improvvisazione. Fulgatore, Buseto Palizzolo, fino alla cena di dicembre. Quando a Valderice, presso il ristorante dei F.lli Campo,ai partecipanti vennero consegnate le prime, nuove divise parassitarie.Pochi giorni prima il nome del gruppo era stato trasformato da Club dei Parassiti in Clan dei Parassiti.
Il Clan in quel mese di dicembre contava diciannove Parassiti, tutti presenti a Valderice alla storica cena del giuramento. Quella sera al gestore del locale venne consegnato il primo gagliardetto parassitario.Nel giro di poco tempo il numero dei Parassiti arrivò a venticinque.Gli eventi divennero quasi mensili. Con l’attivazione di altri tipi di contatti, come bar o pizzerie.
Vennero assegnate le cariche e iniziò la diffusione dello stemma. Nacque il Comitato Direttivo, atto organizzare e dirigere il Clan.
Il Comitato decise, nell’estate del 2014, di modificare lo stemma e progettare nuove divise, completando l’abbigliamento. Regolarmente consegnato prima della Cena Rituale d’Apertura dell’ottobre dello stesso anno, svoltasi alla Massara di Gibellina. Lo stesso evento vide l’ingresso di quattro nuovi Parassiti.
Un mese dopo invece l’Acito, Parassita fondatore, lasciò il Clan. Che, per diversi motivi, soprattutto logistici, aveva da tempo perso lo Svizzero, Spillo e il Tratturecapala, da tempo trasferitisi fuori sede, e il Rizzo, diventato vegetariano.
L’entrata in funzione del sito web segna il definitivo confine tra il passato e il futuro.
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